Custodire l’immateriale

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Custodire l’immateriale

Il tema dell’edizione 2021 di "Mònde – Festa del Cinema sui Cammini"

Parlare di “patrimonio culturale immateriale” vuol dire parlare di identità, di radici, di memoria: le nostre. Vuol dire parlare di noi stessi quali il risultato di un secolare processo di stratificazione di idee e storie, concetti, pratiche e saperi tramandati di generazione in generazione attraverso il medium dell’oralità e della consuetudine.

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Questo patrimonio immateriale è fondamentale per il mantenimento della diversità culturale quale forma di resistenza contro la globalizzazione. La sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere e concepire la vita.

Dell’importanza di tale patrimonio è ben consapevole l’UNESCO che, nell’attuare misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni, ha adottato nel 2003 la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007. Tale Convenzione prevede una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale. Ed è su questa linea che si colloca il disegno di legge proposto, nel luglio del 2021, dall’Assessore alla Cultura della Regione Puglia Massimo Bray in materia di censimento, inventariazione e valorizzazione dei Beni Immateriali della Puglia.

Partendo da queste suggestioni, la direzione artistica di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” -nella persona di Luciano Toriello – ha inteso interrogarsi in modo particolare sul ruolo e sul contributo che può rivestire il mezzo audiovisivo – nelle sue più diverse forme: dal documentario sociale ed antropologico al cinema di finzione, fino alle riprese amatoriali e ai filmini di famiglia – nel momento in cui aspira al nobile intento di farsi custode e sentinella di un patrimonio, quello immateriale, altrimenti ed inevitabilmente destinato a corrompersi, snaturarsi o a cadere nell’oblio. Partendo dall’obiettivo di rispondere – o perlomeno crearvi intorno un’occasione di riflessione e dibattito – a questo interrogativo, è scaturita la programmazione della quarta edizione di “Mònde”.

Coerentemente a ciò si pone l’attività di archiviazione delle “memorie audiovisive” del territorio della Provincia di Foggia che, dal 2018, è al centro dell’infaticabile lavoro di “MAD – Memorie Audiovisive della Daunia”, soggetto ideatore e organizzatore di tutte le edizioni di “Mònde”.

Su questa stessa linea si inserisce anche l’ininterrotta collaborazione del festival, fin dalla prima edizione del 2018, con l’Archivio Storico Istituto Luce Cinecittà, nonché il patrocinio quest’anno concesso dall’Università degli Studi di Foggia (che andrà a concretizzarsi in attività, inserite nella programmazione del festival, che vedranno coinvolti gli studenti del curriculum di Cultura Digitale dei Corsi di Studi in Lettere e Patrimonio e Turismo Culturale).

Doveroso ricordare, in questo senso, anche l’attività di Apulia Film Commission, soggetto produttore di “Mònde”, che investendo in produzioni originali e manifestazioni a sostegno della diffusione della cultura cinematografica, può considerarsi presidio e baluardo a difesa dell’identità e della cultura pugliese in tutte le sue sfumature ed espressioni.

Lo spot originale di questa quarta edizione della “Festa del Cinema sui Cammini”, realizzato da Luciano Toriello, sintetizza infine tutte queste premesse: un lavoro di montaggio e di giustapposizione, in un ininterrotto continuum dinamico ed emotivo, di immagini del passato e del presente della cultura popolare del Gargano, selezionate dall’infinito patrimonio dell’Archivio Storico Luce – al quale va un ringraziamento – e dai cataloghi di “MAD – Memorie Audiovisive della Daunia”.

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